Max Einstein. L'esperimento geniale by James Patterson Chris Grabenstein

Max Einstein. L'esperimento geniale by James Patterson Chris Grabenstein

autore:James Patterson, Chris Grabenstein [James Patterson, Chris Grabenstein]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2019-05-16T20:26:13+00:00


36

Verso le dieci di sera, mentre il gruppo stava raccogliendo le idee per eradicare la povertà nel mondo, Isabl fece il suo ingresso nella sala comune.

Yahav, l’ufficiale di sicurezza dello Shabak, era con lei.

«I giudici si consulteranno con il benefattore e annunceranno la loro decisione domani mattina. Prima di colazione».

«Bene» dichiarò Keeto, che si era ricongiunto agli altri concorrenti dopo aver appreso di aver ottenuto un 77 nell’esame scritto. «Mi sarei rovinato la colazione, altrimenti. Troppo nervoso per mangiare. E ho già fame. Quella colazione a buffet in stile kibbutz che voialtri avete qui è fantastica! Insalata e waffle? Strepitosa e kosher».

«I voti del test saranno l’unico fattore dirimente?» domandò Annika.

«No» rispose Isabl. «Prenderanno anche in considerazione la prima prova, i colloqui e il vostro comportamento in generale».

Ottimo, pensò Max.

Aveva cannato in pieno il primo esame.

Aveva più o meno buttato alle ortiche il colloquio.

E il suo comportamento includeva una fuga dal gruppo e un inseguimento all’Archivio Einstein da parte dei malvagi scagnozzi al soldo dell’Azienda.

Aveva le stesse possibilità di diventare ‘la prescelta’ di una palla di neve nel microonde.

Eppure, il breve periodo che aveva trascorso con la Divisione Pro Cambiamento era stato uno dei più felici della sua vita.

Era in compagnia di spiriti affini. Era riuscita a fare amicizia, per davvero. Con ragazzi della sua età. Il suo intelletto era stato messo alla prova con regolarità. Aveva visto un paese straniero ed esotico. Aveva potuto esaminare per un po’ gli scritti autentici di Albert Einstein. Aveva mangiato degli snack bizzarri.

Si era anche goduta la scarica di adrenalina che l’aveva attraversata mentre scappava dagli sgherri dell’Azienda insieme alla sua nuova amica Annika.

«Il prescelto lavorerà a Gerusalemme?» domandò Klaus. «O tornerò a casa in Polonia?»

«Chi verrà scelto sarà immediatamente impiegato sul campo» rispose Isabl. «Il luogo esatto è da definirsi e dipenderà dalla missione. Ma il vincitore non potrà restare qui. Presumiamo che l’Azienda conosca il nostro quartier generale qui in Israele».

«Che cos’è l’Azienda, di preciso?» domandò Tisa.

«I cattivi» chiarì Annika.

«È così» spiegò Isabl. «Sono l’esatto contrario della DPC. Si oppongono a ogni cambiamento che vorremmo veder accadere nel mondo».

«Perché?» domandò Toma.

«Be’, se posso citare Albert Einstein…»

«Neanche per sogno» scherzò Klaus. «Quello spetta a Max».

Isabl rise.

«Non c’è problema» concesse Max. «Puoi citarlo anche tu».

«E così farò. ‘La paura o la stupidità sono sempre state alla base della maggior parte delle azioni umane’. A queste aggiungerei l’avidità. L’Azienda non è stupida. Ma si nutre di paura per poter alimentare la sua avidità».

Nella sala scese il silenzio. Tutti stavano riflettendo sulle parole di Isabl.

«Riposatevi un po’» consigliò Isabl. «Domani sarà una giornata molto emozionante e importante. Specialmente per uno di voi».

Il gruppo si sciolse e tutti si ritirarono nelle loro stanze.

Max era troppo agitata per dormire. Coricata a letto, quindi, conversò ancora con Albert Einstein. Quello immaginario che viveva nella sua testa.

«I suoi archivi erano strabilianti» pensò. «Ottantamila reperti. Tutti quei documenti. Devo cominciare ad appuntarmi le cose, come faceva lei».

«È uno dei tanti modi per ingannare le costrizioni imposte dal tempo» rispose il suo Einstein interiore.



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